10 Ott Vendemmia a casa Tornesi: raccolta appena conclusa
La vendemmia a casa Tornesi è come un giorno di festa atteso tutto l’anno. E come ogni giorno di festa le mancanze si sentono più forti
“E’ la prima vendemmia senza nonna a casa Tornesi– afferma Elisa- e non è semplice lavorare incessantemente senza pensare che lei, sorridente e attentissima, stia controllando il procedere dei lavori come ogni anno. Alzavi gli occhi e la vedevi sempre vigile, lei che di vendemmie alle spalle ne ha lasciate molte. Una bella vendemmia, che avrebbe avuto tanto piacere di poter vedere: nonostante le gelate di aprile abbiano fatto tanta paura, danni veri non ce ne sono stati, soprattutto nelle vigne intorno casa. Stiamo ad una discreta altezza qui a casa Tornesi e questo ci ha salvato. A spaventare è stata anche la siccità estiva, ma le sporadiche piogge di agosto ci hanno graziato: le uve sono belle e sane. A discapito di quanto ci aspettavamo, anche la quantità non è per niente in calo. Una vendemmia da manuale. Ma manca comunque il più. Dedicheremo a nonna una bottiglia! Lei è questo che avrebbe voluto: essere amata e ricordata ad ogni brindisi!”.
La vendemmia a Montalcino
Non è stata un’annata semplicissima a Montalcino, ma l’uva c’è ed è qualitativamente sana.
Una qualità dovuta evidentemente non solo alla minor quantità, ma anche al know-how e all’approccio in primis nei vigneti e poi in cantina da parte dei produttori di Montalcino. A proposito di qualità, il Consorzio ha deciso, come ormai avviene da tanti anni, di ridurre la resa della vendemmia 2021, lasciando invariata la quantità massima di uva rivendicabile come vino a Brunello di Montalcino Docg per il primo ettaro di vigneto e, oltre il primo ettaro, riducendo da 80 a 70 quintali per ettaro.
I viticoltori potranno realizzare la riduzione della resa non solo in campo, ma anche mediante il cosiddetto “declassamento” di un corrispondente quantitativo di vino classificato come pronto a divenire Brunello, prodotto nelle tre annate precedenti e giacente in azienda. “La scelta della riduzione della resa, che adottiamo ormai dal 1997, deve essere vista nell’ottica di un miglioramento qualitativo – conclude Bindocci – produrre meno per far crescere la qualità è da sempre la nostra mission”.
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